Spesso, nel mio studio si presentano persone che oltre a manifestare ansia, depressione o dipendenza affettiva, si trovano in difficoltà nell’intimità con il proprio partner, riportando problemi nella sfera sessuale.
Come sappiamo, le disfunzioni sessuali variano tra uomo e donna.
Di solito, le donne sperimentano difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Tra gli uomini, invece, il problema sessuale più diffuso ha a che fare con l’ottenere e mantenere un’erezione che consenta di portare a compimento l’atto sessuale.
Volendo semplificare di molto l’argomento, bisogna fare una premessa riguardo il funzionamento fisiologico del corpo umano.
Bisogna sapere che il nostro sistema nervoso funziona seguendo due diverse strade.
Da un lato, abbiamo il sistema simpatico, che ha una funzione eccitante, stimolante e contraente. Dall’altro, troviamo il sistema parasimpatico, che svolge una funzione opposta cioè deprime, rilassa e consente di rilasciare le tensioni.
Partendo da questa distinzione, saremmo portati a pensare che l’erezione e le secrezioni vaginali siano determinate dal sistema che induce l’eccitazione.
Invece, è tutto il contrario.
Questa piccola spiegazione non vuole essere un semplice sfoggio di erudizione scientifica.
Serve piuttosto a farci capire che gran parte dei problemi sessuali dipendono dall’ansia, da uno stato di sovraeccitazione che ci impedisce di rilassarci e lasciarci completamente andare, godendo del momento che stiamo vivendo insieme al nostro partner.
Intimità e verità nella coppia
Se la società ci impone modelli preconfezionati di uomini e donne, stereotipi basati su un’idea di perfezione irraggiungibile, la natura, invece, è saggia, molto più saggia di noi.
Attraverso la conoscenza del funzionamento del corpo umano, arriviamo a comprendere quale sia il fondamento della sessualità: l’intimità, che spesso è un vero e proprio problema per la coppia.
L’intimità non ha a che fare con l’essere nudi.
L’intimità a che fare con la verità.
L’intimità si crea nel momento in cui io riesco a farmi guardare dall’altro, senza nascondermi o vergognarmi.
L’intimità vera c’è quando io mi lascio conoscere dall’altro e l’altro si lascia conoscere da me. Soltanto in questa situazione, posso sentirmi davvero a mio agio, completamente rilassato e predisposto a godere appieno del piacere che deriva dal contatto intimo con il partner, dalla sessualità.
Non serve essere uno psicologo per capire che i ritmi della nostra vita quotidiana sono molto frenetici e stressanti. Cerchiamo a ogni costo di stare la passo e di raggiungere un modello ideale che ci viene continuamente proposto.
Sembrerebbe quasi che la felicità spetti soltanto a chi raggiunge questo traguardo di perfezione.
In realtà, però, il piacere non è appannaggio di chi è perfetto ma di chi riesce a stabilire delle relazioni intime e vere.
È la qualità delle relazioni che determina la qualità della vita.
È inutile scegliere il partner usando esclusivamente gli occhi. Avere e cercare nell’altro un corpo che risponde a determinati canoni non serve a nulla.
Se non riesco a richiamare un’intimità reale con la persona che ho accanto, non avrò piacere da questa relazione.

L’ansia da prestazione negli uomini e il rimuginio nelle donne
Torniamo a parlare dei disturbi sessuali negli uomini e nelle donne.
Come dicevamo all’inizio, negli uomini spesso riscontro quella che viene comunemente chiamata ansia da prestazione. Molti maschi tendono ad approcciarsi al sesso come fosse una gara sportiva con tanto di punteggio finale in cui devono per forza dare il meglio. In una situazione del genere è del tutto naturale provare una forte ansia, che comprometterà quella che viene concepita come una performance.
Le donne, invece, spesso sono preda del rimuginio. In poche parole, non riescono a lasciar andare i pensieri che vorticano nella testa, si tempestano di domande che non hanno risposta e che quindi fanno agitare, impedendo di viversi appieno il momento.
La persona non raggiungere l’orgasmo perché l’orgasmo è abbandono, perdita totale del controllo, cioè l’opposto di quello che succede alla persona che ha in testa tremila domande. Così come questi pensieri possono essere nell’uomo, quando entra in un loop mentale e comincia a domandarsi come sarà la sua prestazione etc. etc.
In diversi casi, la mancata capacità di raggiunger l’orgasmo è così invalidante per le donne che si arriva a fingere l’orgasmo. Dagli ultimi dati disponibili sul tema, sembrerebbe che anche diversi uomini mettano in atto questa strategia.
Perché si finge?
Perché si ha paura di confrontarsi con l’altro, di sentirsi diverso, di non rispettare lo standard. Un aspetto intrapsichico riguarda l’evitamento e la fuga; un altro, il nostro modo di rapportarci con il partner perché, fingendo, cerchiamo di non far sentire l’altro sbagliato, l’uomo (o la donna) incapace di dare piacere.

Condividere l’intimità a partire dalle fantasie
Com’è nel mio stile e nello spirito di questo sito, vorrei condividere con voi alcuni spunti e suggerimenti utili per vivere meglio l’intimità di coppia e la sessualità.
Per superare l’impasse e migliorare anche la propria vita sessuale, occorre riuscire a creare intimità con il partner. Un buon modo è quello di condividere con l’altro i propri desideri e le proprie fantasie, mettendosi a nudo.
Esistono coppie in cui i partner non sanno nulla delle fantasie dell’altro. Addirittura si parla di fantasie proibite, ma lasciatemi dire che questa è un’assurdità. Non stiamo parlando di agire quelle fantasie, ma soltanto di esprimerle ad alta voce, comunicarle all’altro.
Sarebbe bene capire e lasciar capire al partner cosa ci piace, cosa non ci piace. Insomma, giocare un po’, uscire dalla banalità dello stereotipo ed entrare nella vita, che è molto più bella e ricca.
L’unica cosa davvero importante è comprendere che la forma delle cose è data dall’ombra di quelle cose. Ma l’ombra presuppone che il grado di luce non sia troppo elevato e che il buio non sia troppo elevato.
Se io non conosco l’ombra dell’altro, io non conosco l’altro. Come ci insegna la riflessione di Jung, grande maestro della psicoanalisi: non è detto che l’ombra sia qualcosa di negativo.
Il suggerimento è questo cercare di coinvolgere l’altro a partire dalle proprie fantasie. Prendere l’iniziativa e lasciarsi scoprire.
Mi preme ripeterlo, se in una coppia non c’è intimità, tutto il resto – a partire dalla cura ossessiva del corpo e dall’estetica – è assolutamente inutile. Niente di tutto ciò ha a che fare con il piacere.
Manuel Marco Mancini, psicologo Roma Eur